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27/07/12

Scatti di storia - Cinquant'anni di storia londinese attraverso le fotografie.



In questi giorni Londra è più che mai il centro del mondo. La storia di questa stupenda città è sempre stata costellata da alti e bassi, da momenti di gloria ad attimi di difficoltà. Queste fasi alterne sono ben visualizzate nella documentata mostra fotografica “Another London” in corso alla Tate Britan. 

In un excursus che va dagli anni trenta fino alla fine del secolo scorso 180 fotografie narrano i cambiamenti architettonici e le mutazioni sociali di questa grande metropoli cosmopolita. La storia inglese viene raccontata attraverso gli scatti dei più noti fotografi, dalla crisi degli anni fra le due guerre al cambiamento dell’era post tacheriana. 

Affascina così vedere come ancora oggi alcune cose sono rimaste immutate e come altre sono irriconoscibili. Come il popolo inglese è rimasto in certe sue consuetudini ferreo e come in altre abbia anticipato mode e costumi. 

L’evento è anche un’interessante occasione di confronto fra una selezione dei più noti nomi internazionali della storia della fotografia, si vedono così i diversi modi di fotografare di artisti come di Bill Brandt, Henri-Cartier Bresson, Robert Frank, Dora Maar, Irving Penn, un’occasione unica di vedere immagini pregiate e ricercate.

Un uomo moderno - Articolo biografico su Nicholas Serota direttore della Tate Modern di Londra


Sullo scorso numero del “The New Yorker”, il primo di Luglio, c’è un interessante articolo, scritto da Calvin Tomkins, che tratteggia il profilo di Nicholas Serota, direttore della Tate Modern di Londra. 

L’articolo ripercorre la sua vita analizzandone diversi aspetti e mettendo in risalto le dinamiche capacità di questo personaggio, che si è formato dopo un lungo processo di esperienze in diverse sedi, sempre vagliato e in un continuo confronto con la realtà culturale ed economica della città di Londra. 

Colpisce la sua mentalità propositiva e la continua abilità nel muoversi fra necessità pragmatiche e aspetti culturali. Doti che si sono riflesse nella gestione degli spazi da lui diretti e che hanno portato la sua ultima creatura, la Tate Modern, nata solo un decennio anni fa, a diventare uno dei più importanti spazi culturali della capitale inglese, punto di riferimento per tutto il mondo dell’arte contemporanea. 

Sicuramente un periodo particolarmente fertile e una cooperazione governativa hanno avuto il loro peso ma le grandi capacità di Serota hanno trasformato queste energie in una realtà che è visitate ogni anno da oltre cinque milioni di visitatori, trainando la rivalutazione immobiliare e turistica di tutta questa zona londinese, che era sempre stata sottovalutata.

26/07/12

Ephiphany Twilight di James Turrel




Da Giugno presso il campus della Texas Rice University è stata inaugurata un nuovo progetto di James Turrel, si tratta di "Ephiphany Twilight" 

Una nuova installazione costituita da un insieme di luci proiettate su una struttura a piramide progettata da Thomas Phifer and Partners. 

Il sistema di luci elabora l'intensità luminosa del cielo e realizza una serie di trasformazioni cromatiche che rendono affascinanti emozioni.

Addio Franz



Oggi è morto Franz West.

Aveva sessantacinque anni, artista austriaco spregiudicato nei colori e nelle forme. 

Recentemente aveva vinto a Venezia il Leone d'oro alla Biennale di Venezia per la sua articolata carriera artistica. 

Sempre più VIP - Proseguono i progetti multimediali di Vip Art Fair



Dopo il successo delle fiere d’arte il sito Vip Art Fair prosegue con una serie di eventi a promuovere arte nelle diverse declinazioni. In primavera ci sono state le iniziative dedicate alle opere su carta e poi l’interessante VIP MFA con tanti giovani artisti provenienti da diverse scuole d’arte internazionali, purtroppo nessuna italiana, e ora, fino al 12 Agosto, è la volta della fotografia con una pregiata selezione di opere e di ghiotte occasioni, direttamente fruibili dal proprio pc. 

Questa grande innovazione tecnologica trova in questa iniziativa un perfetto sistema di distribuzione e godimento. Con quarantadue gallerie internazionali si può disporre del più interessante panorama artistico fotografico contemporaneo. Dall’India all’Australia l’offerta è ampia e stimolante. 

In questo sito si sta lentamente costituendo una pregiata comunità di collezionisti, galleristi, critici e appassionati di arte di respiro internazionale che sempre più mette in evidenza un nuovo modo di fruire l’arte. Rammarica percepire come nel nostro paese, sempre più arretrato, anche questa dinamica situazione sia ridicolizzata da un sistema statico e incapace di crescere. 

Particolarmente ben curata la ricca documentazione e gli apparati tecnici che permettono una conoscenza approfondita delle opere proposte. Vivendo in modo pieno l’esperienza della visita e dell’opera che ci ha affascinato. 

Se negli anni settanta le fiere d’arte non superavano la decina in tutto il mondo ora, che si è superata la soglia di duecento eventi espositivi, risulta assolutamente rilassante poter fruire attraverso la sofistica tecnologia di una vasta proposta direttamente sul nostro monitor, tranquillamente seduti in un bel posto rilassante. 

Se non vi siete già inscritti, fatelo che prossimamente ci sarà, in autunno, Vip Vernissage e Vip Contemporary che proporranno tante altre interessanti novità.

Start! - Grandi rinnovamenti a Londra per le Olimpiadi


Domani iniziano le Olimpiadi a Londra, approfittiamone per fare un breve giro fotografico nei nuovi impianti che sono stati realizzati rinnovando un’intera area della capitale inglese. 

Fra i tantissimi nuovi spazi, realizzati con una particolare attenzione ambientale, anche tante opere artistiche, fra cui l’opera Run della nostra Monica Bovincini. 









Percezione di storia - Fabio Mauri a Palazzo Reale a Milano.



La storia è un continuo ripresentare situazioni emotive che lasciano in ognuno di noi significati esistenziali. 

Ci sono attimi della vita umana che non possono più essere dimenticati e solo con un continuo ricordare si spera che non siano più ripetuti. 

Fabio Mauri visse, come tutta la sua generazione, un tempo di misterioso orrore di cui oramai pare spesso essersene dimenticati. Ma la sua opera, ora presentata a Palazzo Reale a Milano, ci permette di condividere quel dolore che ha segnato tantissime vite umane. 

Monito di uno dei tanti aspetti inquietanti dell’essere umano. 

La violenza assurda dell’odio trova nei lavori dell’artista una sua dimensione intensa, che ci permette di avvicinarci alle complessità degli individui, ma anche di poterne riflettere e tentare di capire. 

Le diverse opere risvegliano in noi ricordi e perplessità, la cui descrizione svuota il senso dell’umanità cui pensiamo di appartenere, mettendo in crisi i nostri valori e alimentando un bisogno di comunità civile che proprio in questi ultimi decenni è di nuovo stato messo in crisi. 

Il progetto di questo evento è parte di una serie d’iniziative, curate da Stefano Boeri, sulla cultura italiana degli anni settanta. 

In un piano di vicinanza verso un futuro più propositivo è l’opera di Susan Philipsz posta in collegamento fra il cortile di Palazzo Reale e la sua cappella palatina, un’opera sonora che lasci in noi un attimo di speranza. 

Fabio Mauri, “The End” e Susan Philipsz "Close to me" fino al 23 Settembre a Palazzo Reale a Milano, ingresso libero.




Arte e velocità olimpionica



In collaborazione con l'ICA, fino al 4 Agosto, si potranno vedere delle opere artistiche uniche e sicuramente di grande appel, si tratta di una selezione della collezione BMW Art Cars, che da trentacinque anni chiama i più grandi artisti del mondo a trasformare la carrozzeria di un suo modello di punta. 

Sono stati tantissimi gli artisti chiamati, ecco un breve elenco di alcuni che sono già intervenuti sulle stupende auto tedesche: Alexander Calder, Sandro Chia, Ken Done, Ernst Fuchs, David Hockney, Jenny Holzer, Matazo Kayama, Jeff Koons, Roy Lichtenstein, Esher Mahlangu, Cesar Manrique, MJ Nelson, AR Penck, Robert Rauschenburg, Frank Stella, Andy Warhol. 

La BMW come sponsor ufficiale ha scelto questo intervento per dare spazio alle articolate attività che il gruppo automobilistico persegue nelle sue iniziative, che non si limitano solo alla potenza delle quattro ruote, ma che vogliono agire in modo corale sulle necessità, anche estetiche, dei guidatori. 

Le auto sono esposte press il Great Eastern Street NCP Car Park di Londra 







Incidente alla Tate Modern


Ieri mattina un elegante uomo è morto ieri cadendo dal terrazzo della Tate Modern ieri.

La polizia sta indagando sull’accaduto, che ha visto uno strano incidente avvenuto presso il noto museo inglese, non si capisce se sia stato un gesto voluto o una casuale incidente.

Per ora non si sa nulla di questo uomo di etnia europea, ben vestito che pare essere “caduto” dal balcone del bar della Tate Modern, sul lato verso il Tamigi.


25/07/12

Tutta l'arte è immorale



"Tutta l'arte è immorale", con questa frase di Oscar Wilde, alcuni giorni fa, l’Economist presentava un recente report della Barclays Bank in cui veniva messo in risalto come il mercato dell’arte è molto “emotivo”.  

La ricerca mette in evidenza come quello che pare più significativo non siano le opere ma lo stato di “allegria” che si crea all’interno del sistema arte. Per cui cosa conta non è tanto il bel manufatto artistico ma la capacità di renderlo desiderabile, creando così una serie di giochi che vanno dalle dinamiche rapidi delle aste a quello più quiete e uniche delle fiere.

L’opera d’arte è vista più come un oggetto di conquista che come un oggetto da vedere. Il valore del possesso pare dominare sul piacere dello sguardo.

Se all’acquisto tutto pare essere perfetto un’altra percezione si ha nel momento della vendita quando le cose non sempre tornano. Il primo problema risulta trovare il canale per rimettere l’opera sul mercato il secondo stabilirne il prezzo.

L’arte contemporanea si muove così in un “ambiente” molto delicato e controllato da pochi attori che ne definiscono le strategie modificandone così il senso culturale.

24/07/12

Olimpics Banksy


Non poteva non partecipare con due opere dedicante l'artista più famoso della Gran Bretagna ed eccole da alcuni giorni disponibili per tutti ..



23/07/12

Spiagge, ville e monumentali sculture - La ricca estate artistica del Principato di Monaco




One man house III Thomas Schutte

Abbarbicata alla montagna accanto alla quiete del giardino esotico, Villa Palomar è uno degli angoli del Principato di Monaco più suggestivi. 

Un luogo di quiete e di scoperta che con la mostra di Houses di Thomas Schutte offre un’ulteriore piacere estetico. Immersa in un immacolato giardino, da cui in lontananza si godono le mondane spiagge del cosmopolita principato, la villa ospita nei suoi 3 piani la recente serie di lavori dell’artista tedesco. La mostra presenta un gruppo di progetti architettonici, un mix fra bunker e unità abitativa per persone sole. 

Un’interessante gioco di equilibrio fra rimandi storici e ricerca personale. Nei differenti piani sono presentati così diversi modelli accompagnati da illustrazioni e un video che narra della costruzione di uno di questi in un ancestrale bosco viennese. 


Il NMNM possiede un altro magico spazio nel più assolato lungomare di Montecarlo, prima della sabbiosa spiaggia du Larvotto. 

Si tratta dell’elegante Villa Sauber che fino al 25 Novembre offre una ricercata mostra sugli atelier di Kess Van Dongen. 
Atelier di Van Dongen
Dislocata nel piano terra dell’elegante villa la mostra presenta alcuni capolavori di Van Dongen, che visse a Monaco dal 1949 fino alla sua morte nel 1968. 

Infatti il NMNM ha acquisito dalla famiglia dell’artista un piccolo e pregiato gruppo di opere che l’artista ha sempre tenuto con sé, e che lo hanno seguito nei diversi atelier che ebbe durante la sua variegata carriera artistica. 

L’evento è una minuta e delicata ricerca che fornisce un quadro intimo dell’artista, riproponendo i lavori nel contesto della loro creazione negli studi dell'artista, da Montmartre a Montparnasse. Sono così presenti opere come la Chimera che l’artista realizzò all’epoca fauve e che per tutta la vita lo accompagnò nel suo pellegrinare artistico. 

Extra Large Forum Grimaldi
Davanti alla incantevole villa Sauber, gioiello del secolo scorso, si erge il contemporaneo Forum Grimaldi che propone un’emozionante mostra dei più monumentali pezzi del Centre Pompidou di Parigi, che raramente possono essere esposti a causa della notevole imponenza. 

I grandi spazi delle stanze di questo assolato edificio, ben oltre 4.000 metri quadrati, si prestano perfettamente per dare visibilità a queste maestose opere artistiche. 

Dalla pittura mastodontica di Frank Stella che ci accoglie all’ingresso fino alla serie di video di Bill Viola, è un continuo meravigliarsi per questi pezzi dalle dimensione espanse. Stupenda la sala di Giuseppe Penone e il Cabinet des Dessins. 

Ma la selezione delle opere è molto vasta e offre artisti del calibro di Joan Miró, Jean Dubuffet, fino a quelli più contemporanei quali Joseph Beuys e Christian Boltanski. 


Se non vi bastano queste ricche proposte vi propongo che è in corso fino al 15 Ottobre la mostra di Marc Quinn al Museo Oceanografico mentre accanto al Pavilion Bosio ci sono i lavori di Yan Pei Ming. 

Segnalo la pratica iniziativa di un biglietto cumulativo che permette di vedere i quattro spazi espositivi più lo stupendo giardino esotico, posto proprio accanto a Villa Paloma. 


Quadro di Yan Pei-Ming

These Associations - Tino Sehgal alla Tate Modern per l'Unilever Series



Sparsi nella Turbine Hall, tante persone, forse sessanta, che prima si muovono lentamente e poi sempre più in accelerazione, rapidi, in tutte le direzioni, e poi lentamente si ricompongono, è arte, è teatro, è danza? E’ l’ultimo lavoro di Tino Sehgal che è stato commissionato per la Unilever Series. 

Giocato sull’idea del gruppo e della singolarità il progetto è un continuo svilupparsi fra massificazione e individualismo. La performance poi ha sviluppi diversi che modificano nelle ore le azioni, che possono così trasformarsi in dialoghi col pubblico o attimi di canto corale. 


Per questo progetto sono state coinvolte oltre un centinaio di persone che lavora a turni in rotazione al fine di coprire tutti i tempi di apertura della Tate Modern. Tutto queste persone sono state istruite con dei corsi e con una verifica professionale. 


La serie Unilever è stata lanciata nel 2000, quando Tate Modern apre con Louise Bourgeois I Do, I Undo, I Redo. Segue l’artista spagnolo Juan Muñoz, poi è la volta di Anish Kapoor con Marsia nel 2002. Weather Project di Olafur Eliasson illuminato la Turbine Hall nel 2003 e Bruce Nauman con Materials realizza la prima installazione sonora nel 2004. Nel 2005 Rachel Whiteread fà EMBANKMENT, seguita da Carsten Höller con una spirale interattiva nel 2006. Nel 2007 Shibboleth di Doris Salcedo ha rotto il pavimento della Turbine Hall, mentre Dominique Gonzalez-Foerster TH.2058 trasformato la Turbine Hall in un rifugio futuristica nel 2008. Miroslaw Balka creò una camera inquietante How It Is nel 2009 e nel 2010, Ai Weiwei ha presentato un panorama di oltre 100 milioni di semi di porcellana fatti a mano di girasole. FILM Tacita Dean nel 2011 fu la prima opera della serie dedicata all'immagine in movimento, che celebra uniche tecniche cinematografiche analogici. Sponsor unico di questi progetti è la Unilever che da anni dedica molte delle sue risorse alla cultura. 

Tutti questi progetti sono stati visitati da oltre 30 milioni di persone. 

Il progetto sarà fruibile fino al 28 Ottobre 2012. 

Riflessione: 

Se inizialmente l’azione di Tino Sehgal pareva stimolante ora sta scivolando lentamente in una declinazione che pare più legata al teatro sperimentale che all’arte visiva. 

Celebre per le sue conversazioni aperte al pubblico che scaturivano durante la visita col personale presente, l’artista ha poi lentamente spostato la sua attenzione in azioni fra danza e teatro come nell’ultimo caso di dOCUMENTA (13) dove l’opera proposta nella Casa degli Ugonotti a Kassel rimanda a un filone un poco datato di interazioni teatrali. 

Questo nuovo progetto nella Turbine Hall della Tate non pare dare segnali significativi, fare arte visiva è sempre più difficile per cui più pratico giocare con gli slittamenti come il teatro. 

Sicuramente questo stile è in forte espansione pare legittimo quindi il grande investimento che proprio la Tate ha fatto con i nuovi spazi Tank da usare prevalentemente per situazioni performative, a Londra il teatro ha sempre avuto frotte di visitatori e sempre di più la pagina dell’arte sui giornali è miscelata con quella degli spettacoli.

14/07/12

Gustav Klimt 150 mediatiamente auguri



Centociquant'anni fa nasceva Gustav Klimt uno degli artisti più noti e sensuali della storia dell'arte. 

Come da tradizione mediatica Google gli dedica il suo noto doodles mentre noi vi segnaliamo la stupenda rassegna che è ora in corso a Vienna, dove ben 10 musei, dal Künstlerhaus, Leopold, Museo del Teatro fino al Belvedere, dedicano attenzione al complesso percorso dell'artista. 

L'artista fu legato per tutta la vita a Vienna, Klimt ha lasciato un'impronta indelebile sulla pittura del Modernismo e ha contribuito alla fama mondiale del Liberty. 

All'inizio scioccò i viennesi, poi li conquistò: Gustav Klimt, figlio di un talentuoso quanto povero incisore d'oro, non si limitò a rivoluzionare le tecniche artistiche, ma con il suo ardore e la sua passione scardinò addirittura i tabù delle pulsioni e dell'erotismo. Come contemporaneo di Sigmund Freud e Gustav Mahler, Gustav Klimt visse il periodo d'oro della capitale austriaca. Affascinante ribelle per la libertà dell'arte e della sessualità, egli regalò a Vienna un numero imponente di preziose opere d'arte. 

Il suo talento fu precocemente riconosciuto tanto che, grazie a una borsa di studio, Gustav Klimt poté frequentare già a 14 anni la Scuola d'Arte di Vienna. Gustav Klimt inaugurò il nuovo secolo, il periodo del Modernismo, facendo scoppiare una "bomba": nel 1894, quando era già un artista affermato, ottenne l'incarico di dipingere il soffitto dell'Università di Vienna. I bozzetti alquanto osé da lui presentati scatenarono uno scandalo che ebbe molta risonanza anche fuori Vienna. 

Ma il tempo era maturo per il genio incontenibile di Gustav Klimt: nel 1897 era già stato eletto presidente della Secessione Viennese, che sanciva una separazione programmatica dal conservatorismo della Künstlerhaus viennese. Sebbene costretto nel 1905 a rinunciare a dipingere i soffitti dell'Università, incarico affidatogli dal Ministero dell'Istruzione, Gustav Klimt rimase fedele alla sua predilezione dei nudi di donna come soggetto della sua pittura. Molti dei suoi dipinti sono in tutto e per tutto un omaggio sincero alla femminilità emancipata e sensuale. Nei suoi ritratti, Klimt rese omaggio all'universo femminile viennese, immergendolo nello straordinario decorativismo dello stile Liberty. 

A partire da Vienna il successo travolgente di Klimt proseguì inarrestabile sulla scena artistica internazionale. I suoi quadri venivano esposti e venduti in tutta Europa, raggiungendo quotazioni record persino a New York. In particolare il suo "Periodo d'Oro", che produsse dipinti di una sfarzosità irrefrenabile e di inestimabile valore materiale, si è impresso nella memoria artistica globale. Il dipinto sicuramente più famoso di Klimt, "Il Bacio" (1907/08), è assurto a simbolo dell'amore moderno, allo stesso tempo audace e dissipatore. Oggi lo si può ammirare a Vienna al Belvedere Superiore, ma numerose repliche sono fiorite anche altrove. 

Nei suoi ultimi anni di vita Gustav Klimt si occupò sempre più intensamente di un tema viennese tipico dell'epoca: l'intreccio di eros e thanatos. Nel clima che si respirava nella capitale austriaca, in cui Sigmund Freud si accostava a questa tematica in chiave psicoanalitica, nacque il dipinto di Klimt "Morte e Vita", che ottenne il primo premio all'Esposizione internazionale d'arte di Roma nel 1911. Gustav Klimt morì nel 1918 per infarto cardiaco, proprio nel momento in cui un'epoca era giunta al tramonto. Nello stesso anno morirono Otto Wagner, Kolo Moser ed Egon Schiele. La monarchia danubiana era polverizzata. I viennesi seppellirono Klimt in un mausoleo nel cimitero di Hitzing; nel 2012 celebrano euforicamente il suo genio indimenticato.

Il mondo psichedelico e pop di Kusama - retrospettiva newyorkese



Colori intensi nella semplice forma dei pois, questa cifra che l’artista Yayoi Kusama ha diffuso, sono nuovamente proposti al Whitney Museum di New York dopo aver rallegrato gli spazi della Tate Modern di Londra del Reina Sofia a Madrid e del Centre Pompidou a Parigi. 


Personaggio trasgressivo e complesso che sempre più viene riscoperto e apprezzato per quella sua inquietudine che anche la sua vita ha espresso. Legata al mondo della natura, le sue opere esplodono come certi semi che per vivere devono uscire energeticamente. Torna a New York che l’aveva già accolta negli anni cinquanta quando giovane artista si proponeva in modo innovativo e orginale, trovando difficile accoglienza in un periodo in cui l’Action Painting dominava la scena artistica americana. 

Questa mostra antologica, itinerante, ha portato una ventata di semplicità ed energia che spesso manca all’arte contemporanea. Le sue opere sono immediate e dinamiche, ambienti che suscita intense emozioni. 

Diretta e decisa, fortemente gioiosa tanto che anche lo sponsor della rassegna, il gruppo Louis Vuitton, ha omaggiato con una piccola collezione di vestiti, realizzata fra lo stilista Marc Jacobs e l’artista giapponese.

12/07/12

Il mercato reggerà?


Phofdo - photographic project 


Le giornate newyorkesi sono state molto stimolanti.

Dalle recenti aste alle vendite delle gallerie presenti alla nuova Frieze di oltreoceano è un dichiarato successo di vendita.

Ma sempre più si percepisce una strana percezione di anomalia, da certi canali arrivano dei segnali mentre da altri indicazioni opposte.

Strano che certe filiere presentino continui successi e altre sintomi disperati.

E’ vero il mondo si sta sempre più dividendo.

La classe borghese ha giocato le sue carte, corteggiando i ricchi, anziché sostenere i poveri, si è bruciata la possibilità di crescere e ora lentamente scivola verso la miseria.

Mentre i ricchi sostenuti dal sacrificio borghese diventano sempre più ricchi.

Forse questa visione rapida può spiegare come mai sono tantissime le gallerie che hanno chiuso i battenti mentre altre ampliano, grazie al loro crescente potere, i propri saloni. Frequentati da una esclusiva elite che giustifica se stessa.


Microcollection a Cuneo



Due giornate di luglio che segnano una tappa importante nell’intenso percorso artistico di Microcollection. Un comune appartamento, viene così aperto per la condivisione di nuove e stimolanti esperienze artistiche, all’insegna del dialogo e del confronto culturale. 

E’ un’opportunità per il territorio che invita a comprendere le motivazioni di chi dedica la propria vita all’arte. Nella speranza di soddisfare l’attento pubblico cuneese, per l’occasione Microcollection presenta il Cabinet de regard: MicroItalics, 15 frammenti invisibili acquisiti nel 2008 a Palazzo Grassi nella mostra “Italics: l’arte italiana tra tradizione e rivoluzione 1968-2008” curata da Francesco Bonami e qui visibili al microscopio. Le parole di Bonami “Italics vuole essere un viaggio aperto, un’occasione per sollevare più domande che risposte”, hanno ispirato Elisa Bollazzi la quale si augura che anche MicroItalics, dopo il successo riscosso a Milano, Pau, Berlino, Locarno, Como, riesca a stimolare più domande che risposte tra il curioso pubblico cuneese. Fra le numerose lettere ricevute, Elisa ha estratto una riflessione di Nicolò Baggio (studente dell'ultimo anno del liceo artistico Frattini di Varese che ha partecipato come guida alle prime visite guidate alle Semine di Microcollection) “la sensazione di fronte ad un frammento di opera è sottilissima ma ricca, in un certo senso irrazionale perché va contro la concezione di opera d'arte stessa, mette in crisi lo spettatore senza scandalizzare o fare critiche forti ed esplicite”. 

Tra gli spazi dell’appartamento, a corollario del suddetto Cabinet de regard, saranno in visione archivi, schedari, frammenti, documentazione di Microcollection. L’evento sarà introdotto, nella serata di venerdì, da Domenico Olivero che metterà in risalto gli artisti della collezione con le affinità di un arte domestica e conviviale. Verrà anche predisposta una micro-area ludico didattica per bambini. In sostanza, due intense giornate all’insegna della potenza dei piccoli gesti e dell’arte diffusa per tutti. L’ideatore di ALBUME, Stefano Venezia, sottolinea come la scelta del domestico non sia casuale, è una formula di ricerca con ingredienti conviviali, un mix di stuzzicanti aperitivi, un artista ospite, un appartamento reinventato ogni volta sia come spazio espositivo sia come distributore attivo di emozioni.. 

ALBUME | CONVIVIAL ART PROJECT 
Con tale azione si apre uno spazio semplice ed accogliente (l'abitazione privata di Stefano Venezia) dove l'ospite presenta un progetto affine e con interventi appositi. Si realizzano così incontri per confrontarsi sul fare artistico del presente. E’ un voler esser immune dal possedere, dal bene fine a se stesso, puntando invece all’esperienza di dialogo con le persone. Si accetta quindi l’idea di condivisione, dall’appartamento agli oggetti domestici, al proprio tempo. 

MICROCOLLECTION 
Microcollection nasce il 24 maggio 1990 quando, in visita al Padiglione Inglese della Biennale di Venezia, quasi per caso, Elisa ha pensato di raccogliere alcuni frammenti di una meravigliosa opera di Anish Kapoor, finiti accidentalmente sul pavimento. Queste microparticelle, dimenticate dai più, hanno rappresentato una vera e propria svolta, un nuovo modo di muoversi nei circuiti dell’arte italiani ed internazionali, alla ricerca di nuove microacquisizioni che sarebbero andate altrimenti distrutte. Il 24 maggio 2008 Microcollection dà vita alle cosiddette Semine d’arte di preziosi frammenti di opere i cui titoli ne mostrano il criterio di selezione. Le Semine d’arte attivano una dinamica di restituzione fisica dei frammenti prelevati negli anni.

Tino Sehgal alla Tate Modern



Scelgo per le Olimpiadi dalla Tate per occupare la maestosa Turbine Hall, Tino Sehgal presenterà il 24 Luglio il suo misterioso progetto dal titolo "this association" per The Unilever Series.

Spinto dal sistema dell’arte come l’artista più interessante del momento, soprattutto per la sua ferrea volontà di non creare residui dei suoi lavori, che sono sempre più opere teatrali che ben poco hanno a vedere con le arti visive, ma oramai slittando slittando sappiamo bene tutti che l’arte accoglie di tutto pur che se ne faccia.

Grandi cisterne performative - Nuovi spazi alla Tate Modern di Londra



Fra pochi giorni prende avvio alla Tate Modern di Londra i nuovi Tanks, due incredibili cisterne industriali sotterranee, riadattati come spazi espositivi per iniziative legate alla live arts, performance, installazioni e proiezioni. Iniziativa realizzata con donazioni private che coprono quasi il 70% dei costi di ammodernamento. 

L’apertura avviene con un festival di 15 settimane, dal 18 luglio al 28 ottobre 2012, che celebrerà l'arte delle installazioni e delle performance e le opere storiche che l'hanno plasmata. L'apertura avviene nell'ambito del Festival di Londra 2012, momento culminante delle Olimpiadi della Cultura. 

Questa iniziativa permetterà al pubblico di scoprire i recenti sviluppi che caratterizzano la pratica e l'apprendimento dell'arte. I visitatori potranno osservare gli artisti in fase di creazione ed essere così maggiormente coinvolti nella programmazione. Verrà esposta per la prima volta una nuova importante opera commissionata insieme ad alcune recenti acquisizioni e, per dieci giorni durante il festival, la programmazione sarà creata da e per i giovani. Il programma di apertura è sostenuto dal Tanks Supporters Group. 

Oltre 40 artisti affermati ed emergenti, provenienti da tutto il mondo, parteciperanno all'evento. Tra questi: Ei Arakawa (Giappone), Jelili Atiku (Nigeria), Nina Beier (Danimarca), Tania Bruguera (Cuba), Boris Charmatz (Francia), Keren Cytter (Israele), Tina Keane (Regno Unito), Anne Teresa De Keersmaeker (Belgio), Liu Ding (Cina), Jeff Keen (Regno Unito), Anthea Hamilton (Regno Unito), Sung Hwan Kim (Corea), Rabih Mroué (Libano), Paulina Olowska (Varsavia), Eddie Peake (Regno Unito), Yvonne Rainer (Stati Uniti), Lis Rhodes (Regno Unito), Aldo Tambellini (Stati Uniti) e Haegue Yang (Corea). 

Gli spazi sono in realtà ben due uno denominato Sud Tank l’altro East Tank verrà presentata una nuova importante opera commissionata a Sung Hwan Kim, artista di riferimento per la sua generazione, le cui opere combinano video e performance artistiche. Nel suo lavoro l'artista assume il ruolo di regista, montatore, performer, compositore, narratore e poeta, riunendo, come in un collage, incontri, suoni, sculture e immagini provenienti dalle sue mutevoli città: Seoul, Amsterdam e New York. Attingendo a una storia ricca di performance e video, ispirandosi e formandosi presso artisti come Joan Jonas, insieme all'influenza culturale coreana, il lavoro di Sung Hwan Kim rappresenta una forma unica di narrazione. L'opera commissionata per l'East Tank è sostenuta da Sotheby’s. 

Nel South Tank, una serie di progetti esploreranno la storia delle performance, dei video e delle opere interdisciplinari insieme a progetti commissionati per l'evento e centrati sul tema. Oltre a tre importanti eventi che includeranno presentazioni, dibattiti e performance, il festival prevede anche degli interventi programmati da e per i giovani e due manifestazioni collettive rivolte a un pubblico di ogni età, con suoni, proiezioni e performance. 

Da non perdere: 

• Anne Teresa de Keersmaeker, una delle coreografe più importanti della fine del XX secolo, metterà in scena una versione rielaborata di una delle sue prime influenti creazioni: "Fase" del 1982. 

• L'artista Tania Bruguera occuperà il South Tank per tre settimane animando workshop e discussioni sul suo ultimo progetto, il movimento politico Immigrant Movement International. 

• Eddie Peake, un artista emergente che in uno dei suoi precedenti lavori aveva rappresentato una partita di football con giocatori nudi, creerà una nuova opera per la Tate Modern, esplorando i temi della sessualità e del voyeurismo. 

• Aldo Tambellini ricreerà le sue atmosfere multimediali degli anni '60, esplorando spazio, luci e suoni attraverso proiezioni coinvolgenti e perfomance con musica e parole dal vivo. 

• Un'ambiziosa serie di installazioni ed eventi dal vivo esplorerà le figure britanniche che hanno rivoluzionato il cinema e le performance video, come il provocatore Jeff Keen, di Brighton, e Filmaktion, un gruppo influente di cineasti tra cui Gill Eatherley, Malcolm Le Grice, Annabel Nicholson e William Raban. 

• I visitatori saranno invitati a creare la loro performance con Haegue Yang e la sua nuova installazione di sculture mobili Dress Vehicles. 

• Il festival Undercurrent, dedicato ai giovani, prevederà dieci giorni di performance e media audio digitali tratti dalle subculture londinesi e includerà eventi che vedranno la partecipazione del Tate Collective, Rinse FM, Dubmorphology, ISYS Archive Youth Market/Orange dot, W Project e Boiler Room e artisti come Leo Asemota, Hetain Patel, Tracey Moberly, Ruairi Glynn e Jon Fawcett. 

• Le famiglie saranno invitate a prendere parte a un evento ‘live action’ che verrà creato come risposta alle opere video nei Tanks. Un massimo di 5.000 partecipanti avranno a loro disposizione delle strisce di pellicola da 16 mm che potranno manipolare, creando una storia o lasciando il loro segno, e che verranno poi proiettate sulle ampie pareti circolari dei Tanks come un'unica opera creata dal pubblico. 

Le Transformer Galleries, le gallerie in cemento grezzo adiacenti ai Tanks, esporranno installazioni rappresentanti le maggiori acquisizioni recenti di video e performance. Crystal Quilt (1987) di Suzanne Lacy, un'esplorazione della visibilità delle donne anziane nei media, che include una performance collettiva trasmessa in diretta televisiva, sarà presentata insieme all'importante opera di Lis Rhodes, Light Music 1975, che esplora l'uso dei video, delle proiezioni e del suono e le loro relazioni con il pubblico. 

In disuso dal 1981, i Tanks erano in origine degli enormi serbatoi industriali di combustibile che rifornivano la centrale elettrica. Misurano oltre 30 metri di larghezza per 7 di altezza. L'inaugurazione dei Tanks rappresenta la Fase 1 del Progetto Tate Modern Project. Il nuovo edificio verrà completato al più tardi entro il 2016. 

Nicholas Serota, Direttore della Tate: “Da sempre la Tate espone le collezioni e collabora con gli artisti. Grazie ai Tanks avremo la possibilità di adattarci al mutamento che sta caratterizzando il mondo dell'arte che, rispetto a dieci o quindici anni fa, vede sempre più artisti impegnarsi in installazioni e performance. Inoltre, il nostro pubblico è alla ricerca di diverse forme di partecipazione e di coinvolgimento. Vuole poter dialogare con gli artisti e i Tanks saranno il luogo ideale per questi scambi." 

Chris Dercon, Direttore della Tate Modern: “Negli ultimi dieci anni, gli eventi live che abbiamo organizzato alla Turbine Hall hanno messo in risalto il potenziale della Tate e l'interesse del pubblico per questo tipo di performance. Grazie a questi nuovi spazi espositivi potremo imprimere un nuovo ritmo alla nostra programmazione in modo da dare alle perfomance, al suono, alle immagini in movimento e al coinvolgimento ("arte in azione") lo stesso peso che diamo agli altri eventi. I Tanks rappresentano un nuovo tipo si spazio pubblico dedicato all'arte come coinvolgimento interattivo e costituiscono la base di quello che ci auguriamo sarà un programma innovatore per la nuova Tate Modern.” 

Ruth Mackenzie, Direttrice delle Olimpiadi della Cultura e del Festival di Londra 2012: "Gli Oil Tanks, nuovi spazi espositivi della Tate dove sarà possibile ammirare gli sviluppi più recenti delle arti visive, rappresentano un ampliamento interessante della Tate Modern e costituiranno una ragione in più per venire a visitare il museo di arte moderna più famoso del mondo. Siamo davvero lieti che l'inaugurazione dei Tanks avvenga nell'ambito del programma del Festival di Londra 2012". 

La programmazione dei Tanks sarà curata da Catherine Wood, Curatrice per l'Arte Contemporanea e la Performance, Kathy Noble, Curatrice per i Progetti Interdisciplinari e Stuart Comer, Curatore della sezione Film in collaborazione con i colleghi del dipartimento Learning, tra cui Marko Daniel, Convenor (Programmi per gli Adulti) e Mark Miller, Convenor (Programmi per i Giovani).

Mosca sempre più contemporanea



Un nuovo grande ampliamente firmato Rem Koolhaas per il Garage, che si sposterà dalla sede storica di Bus Bakhmetevsky, alla nuova area di Gorky Park. La location è già storica, si tratta della struttura che negli anni 60 ospitava un famoso ristorante moscovita. Il progetto prevede un’articolata serie di servizi che andrà dagli spazi espositivi a un laboratorio giovanile, passando per bar, auditorium. Il tutto sarà realizzato per l’autunno del 2013. 

Altro progetto moscovità sarà una iniziativa simile al Centre Pompidou che verrà progettata dal National Center for Contemporary Art (NCCA), che ha filiali anche a Novgorod, San Pietroburgo e in altre città russe. Come quello parigino il centro sarà multi articolato e avrà oltre 25 mila metri quadrati di spazio funzionale.