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11/04/16

miart 2016



Eccoci qui al miart per una visita all’ultima edizione curata da Vincenzo de Bellis che proseguirà il suo cammino su altri lidi, dopo aver ringiovanito una fiera che lentamente declinava sempre più, affiancato da Alessandro Rabottini, già pare gettonato successore.
Nota molto positiva la comparsa di gallerie quali Sperone Westwater, Lelong, Mai 36 e Anthony Reynolds conferma un aumento di interesse internazionali.
Sabato, c'era un folto pubblico e l'atmosfera era molto piacevole.
Iniziamo subito dalla novità di Decades, che con le sue 9 gallerie propone un percorso lungo il Ventesimo secolo secondo una scansione per decenni. Il viaggio è interessante in certe sue parti, come la proposta di  R.Sulton sule tema del corpo o da Stein tutta dedicata alla prima mostra di Mondino, Blain  Southern offrono delle stupende sculture di Lynn Chadwick mentre Sperone realizza un articolata proposta di pittura italiana degli anni trenta e quaranta.
La sezione Established, che raccoglie 99 espositori - suddivisi nelle sottosezioni Master, per le gallerie che propongono artisti storicizzati, e Contemporary, dedicata alle gallerie specializzate nel contemporaneo; presenta molto materiale, fra le tante proposte stupenda quella di Steve Turner con i lavori di Jonas Lund, Rita Urso con lo sguardo al cinema, Il Ponte che l'angolo dedicato a Icaro,
Emergent, questo anno mi soddisfa maggiormente, rispetto alla scorsa edizione, con una serie di belle proposte come da Galleria Fuori Campo con Serena Vestrucci, Ermes Ermes con Gina Folly e  Bernhard con Heji Shin & Tobias Spichtig.
THENnow, curato da A.Salvadori, che presenta 8 coppie di gallerie nelle quali sono messi in dialogo un artista storico e uno appartenente a una generazione più recente; è un bel progetto che anche quest’anno centra il suo obiettivo con i lavori di, lo stand Vista mare e Schipper con Anselmo e Mangranè,  Novelli/Mauss da Galleria dello Scudo e Campoli Presti, 
Concludo con Object, dedicata agli oggetti di design contemporaneo, molto ben allestita e con proposte vicine allo spirito artistico.
Nel suo complesso la disposizione degli spazi è buona anche se lo spazio è un poco limitato, problema dell'area incontri che è troppo cupa e risente spesso del rumore di fondo della fiera.