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04/02/16

Simon Starling - Red, Green, Blue, Loom Music


La galleria Franco Noero di Torino presente un nuovo progetto di Simon Starling che mi affascinano sempre moltissimo, questo poi che tratta il tema dei meccanismi e dei tessuti, ancor di più, eccovi alcuni scatti e un video




Comunicato stampa : 

Simon Starling - Red, Green, Blue, Loom Music /  20 gennaio - 5 marzo 2016

La Galleria Franco Noero è lieta di presentare Red, Green, Blue, Loom Music, quinta personale di Simon Starling con la galleria e prima mostra concepita per gli spazi di via Mottalciata.

Il nuovo progetto espositivo muove ancora una volta dal profondo interesse dell’artista per la ricchissima tradizione storica di manifattura, industria e design che caratterizza Torino. Questa volta tutto nasce dalla visita all’Antica Fabbrica Passamanerie Massia Vittorio 1843, un’azienda a conduzione familiare che ha sede nella vicina Pianezza, in un luminoso edificio del primo ‘900 un tempo fabbrica di Bakelite. L’azienda produce tessuti, galloni e cordoni di alta qualità utilizzando telai che risalgono fino al 1780. Molti dei telai sono ancora automatizzati e utilizzano le schede perforate, la rivoluzionaria tecnologia messa a punto da Joseph-Marie Jacquard alla fine del ‘700.
La straordinarietà del luogo ha immediatamente destato l’interesse che l’artista ha da lungo tempo per le tecnologie di creazione dell’immagine e, nel caso specifico, per la storia dell’elaborazione dei dati, fin dai suoi albori. L’argomento trova precedente sviluppo nel lavoro di Starling D1-Z1 (22,686,575:1), 2009, un’installazione e un film in 35 mm ispirati dallo Z1, il computer inventato da Conrad Zuse nel 1930 e programmato tramite pellicola 35 mm perforata. Il computer meccanico di Zuse fu costruito quasi un secolo dopo il viaggio del matematico e ingegnere britannico Charles Babbage a Torino, dove presento’ i progetti relativi alla costruzione di un computer ben più complesso – la Macchina Analitica – al Secondo Congresso degli Scienziati Italiani, al tempo chiamati ‘Filosofi’. Nel 1840, sulla via per Torino, Babbage si fermò alla Croix- Rousse a Lione per assistere alla produzione di un ritratto in seta tessuta di Joseph-Marie Jacquard (1752-1834) che richiedeva l’impiego di ben 24.000 schede perforate, sistema messo a punto dall’inventore francese. La cosiddetta “incisione in seta” fu in seguito presentata da Babbage a Carlo Alberto, Re di Sardegna e del Piemonte, come regalo per sua moglie la Regina Maria Teresa, ed è tuttora conservata nelle collezioni di Palazzo Reale.

L’interesse di Starling per l’Antica Fabbrica si è ulteriormente acuito quando ha notato uno spartito manoscritto poggiato sul leggio di un pianoforte a coda, del tutto inaspettatamente collocato nell’ufficio di rappresentanza dell’azienda: composta da Rinaldo Bellucci, La Macchina Tessile è una creazione musicale ispirata alle incantevoli macchine presenti nella Fabbrica. La composizione musicale è stata quindi suonata e registrata: si è potuto quindi trarne una sorta di “spartito visivo” tramite un software di visualizzazione del suono, il quale trasforma la musica in semplici bande di colore a seconda della frequenza (Hz) e dell’intensità (dB) delle note. La musica dello spartito, trasformata in un’immagine a colori dal computer, ha potuto essere riformulata in una catena di schede perforate Jacquard in cartone, sulle quali sono riportati i “dati” necessari ai telai per produrre un tessuto dalla trama di fili rossi, verdi e blu, che è l’effettiva traduzione tessile dello ‘spartito visivo’.

Il processo di traduzione della composizione musicale in tessuto è divenuto il soggetto di un film girato dall’artista in cui i telai sono protagonisti, personaggi chiave nello svolgersi di quella che può definirsi una sceneggiatura ‘automatizzata’. In galleria il cortometraggio girato da Starling viene proiettato da una particolare macchina a 3 tubi che emette luce rossa, verde e blu, producendo un’immagine a colori che replica il processo di tessitura ripreso nel film ed evoca la nascita della fotografia a colori, il cui primo esempio fu ‘messo in scena’ nel 1861 – al cospetto di un pubblico rapito – utilizzando 3 lanterne magiche con filtri rossi, verdi e blu per raffigurare un ritaglio di tessuto tartan.

Grazie alla collaborazione con Rex Lawson, esperto concertista e appassionato conoscitore di uno strumento musicale quale la pianola, o pianoforte meccanico, un esemplare Weber ‘Duo-Art’ del 1920 è stato adattato per l’accompagnamento sonoro di una sezione del film. La composizione musicale ‘trovata’ nella Fabbrica, incisa su un rotolo di carta da pianola analogamente alle schede perforate, viene eseguita a intervalli fissi dallo strumento meccanico privo di esecutore, in modo che l’affezionata ode ai telai composta da Rinaldo Bellucci, interpretazione pulsante del loro suono affascinante, faccia vibrare le sue note all’interno degli spazi post industriali della galleria.
Insieme al film e al suono della pianola che l’accompagna, ‘eseguiti’ nello spazio principale, Starling presenta altri due lavori correlati. Il primo prende le forme di 4 traduzioni, o manifestazioni equivalenti, del brano musicale di Bellucci: uno spartito manoscritto, le schede perforate utilizzate, le bande di tessuto realizzate tramite esse e il rotolo di carta perforata da pianola con l’arrangiamento musicale di Rex Lawson. L’ultimo lavoro di Starling in mostra prende invece spunto dal viaggio a Torino via Lione di Charles Babbage nel 1840, quando il matematico presento’ le sue ricerche ‘proto-digitali’, ed è realizzato con una macchina che eredita e attualizza le teorie di Jacquard, un telaio ad alta tecnologia operato da un computer. L’immagine digitale di un passo di due pagine dell’autobiografia di Babbage, Passages from the Life of a Philosopher, ha permesso di produrre un facsimile a trama tessile con il quale ci si addentra nella lettura del resoconto lirico e a tratti comico dell’incontro tra Babbage e il Re Carlo Alberto, e del dono dell’ ‘incisione in seta’ del ritratto di Jacquard.