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22/10/09

Fiac e una elegante Parigi d'arte


Ultime giornate autunnali nella ville lumiere, rischiarate da un’edizione della Fiac particolarmente interessante, confermandosi con uno spirito di eleganza e selezione che rispetto a Frieze sembra più solido e storico. Nelle due location nel cuore di Parigi, Cour Carrè e Gran Palais, sono proposte le forme più giovanili e quelle più moderne dell’arte contemporanea. Grande varietà di opere dal piacevole valore estetico e qualitativo. A pochi giorni dalla rassegna londinese la volta della gradeur si offre con un tono più pacato, una serie di eventi legati all’arte contemporanea e alle diverse forme storiche ed espressive dell’arte nel suo globale. Se nella grande metropoli inglese si vince sulla quantità, qui tutto pare più tranquillo e sereno.

Nei suoi due spazi la rassegna prosegue il rinnovamento che già l’anno scorso aveva avviato con una accurata selezione di gallerie e un allestimento molto ben curato e stimolante. Negli stand tantissime proposte con opere di grande pregio e ricercatezza. Anche in questo caso come in Gran Bretagna l’offerta è molto variegata per forma, gusti e i prezzi sono scesi di un buon 25%. Alla Cour Carrè, selezionate da Christine Macel (Centre Pompidou), Hans-Ulrich Obrist (Serpentine Gallery) et Marc-Olivier Wahler (Palais de Tokyo), 14 gallerie (Balice-Hertling, Catherine Bastide, Lucile Corty, Dependance, Ellen De Bruijne, Projects, Herald Street, Hotel, Iris Kadel, Karma International, Monitor, Motive Gallery, Nogueras Blanchard, Schleicher+Lange e Vilma Gold), hanno presentato dei progetti molto sperimentali. Mentre al Gran Palais 10 gallerie prestigiose (Acquavella, Beyeler, Louis Carré et Cie, Gagosian, Krugier & Cie, L+M Arts, Malingue, Pacewildenstein, Richard Gray e Thomas Ammann ) hanno proposto delle iniziative inediti per questa grande occasione.

Quest’anno i selezionati per il premio Marcel Duchamps sono : Saâdane Afif, Damien Deroubaix, Nicolas Moulin et Philippe Perrot. La sensazione è che sempre di più l’arte si stia smaterializzando a favore di ricerche ed emozioni più intellettuali.

Per allietare i visitatori ogni giorno le Fiac propone delle performance e interventi musicali come quella della compositrice Eliane Radigue che durerà tre ore, l’opera di audio visiva di Christian Marclay “Projections Ephemera” con l’interprete Shelley Hirsch, al piano Steve Beresford, piano e Tris Vonna-Michell o il lavoro sul corpo di Gary Hill.

Col bel tempo si possono godere delle stupendi interventi, posti nei giardini delle Tuileries, con gli artisti Pierre Ardouvin, Kader Attia, Dominique Blais, Mike Bouchet, George Condo, Jim Dine, Barry Flanagan, Rini Hurkmans, Suchan Kinoshita, Martin le Chevallier, Vincent Olinet, Alexandre Perigot, Susan Philipsz, Ugo Rondinone, Veit Stratmann, Laurent Tixador, Jacques Villeglé. Dove sono anche stati realizzati delle azioni artistici come quelli di Wolfgang Prinz et Michel Gholam o i fuochi artificiali di Fabien Giraud & Raphaël Siboni.

Partner de le Fiac sono le Gallerie Lafayette che offrono da diversi anni, nei loro spazi, la mostra “Antidote” quest’anno giunta alla 5 edizione, gli artisti selezionati sono: Dove Allouche, Pierre-Olivier Arnaud, Sophie Bueno-Boutellier, Étienne Chambaud, Isabelle Cornaro, Aurélien Froment, Mark Geffriaud, Laurent Montaron, Jimmy Robert et Clément Rodzielski. Una serie di lavori in cui si percepisce una sensibilità fragile e in mutamento, lavori che fermano attimi di vita, forse a volte troppo evanescenti.

Anche al Louvre è giunto il dinamismo contemporaneo, con un intervento di Joseph Kosuth “Neither Appearance Nor Illusion” nel suo spazio più antico, la base della torre mediovale, conservata nel suo interno. L’evento è curato da Marie-Laure Bernadac, curatrice contemporanea del museo.

Fra i due spazi de le Fiac c’è lo stupendo Jue de Paume che in questo periodo ha realizzato un’attenzione al grande Federico Fellini, contemporaneamente omaggiato da una serie di lavori di Francesco Vezzoli, anche lui ospite di questi spazi, di cui è proposto “Right You Are (If You Think You Are)” presentato nel 2007 al Solomon R. Guggenheim Museum. Video su una pièce di Luigi Pirandello con Cate Blanchett, Ellen Burstyn, Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Anita Ekberg.

Eventi paralleli alla Fiac sono Show Off a le Port des Champs Elysées con una trentina di gallerie, soprattutto straniere, e giovani artisti nelle più diverse forme espressive e al 104 la rassegna SLICK 09 dove, fra le varie proposte ci sono anche alcuni artisti, Émilie Marc, Étienne Rey, Jérémie Grandsenne, Anna Byskov e Jeanne Moynot, provenienti da Villa Arson che presentavano interessanti interventi.

Il giovanile Palais de Tokyo ci presenta come principale mostra “Chasing Napoleon”, una raccolta di opere che guarda alla differenti azioni, soprattutto singole, in cui l’uomo diventa invisibile al mondo e agisce, o tenta di argire, su di esso, in modi molto dinamici e cupi. Partecipano a questo evento, coordinato da Marc-Olivier Wahler, gli artisti: Dave Allen, Micol Assael, Christoph Büchel, Dora Winter, Gardar Eide Einarsson, David Fincher, Tom Friedman, Ryan Gander, Robert Gober, Robert Kusmirowski, Paul Laffoley, Tony Matelli,Ola Pehrson, Charlotte Posenenske, Hannah Rickards, Dieter Roth, Tony Smith, John Tremblay. Opere molto inquietanti e minime, quasi tracce di quel grande disagio che sempre di più pare presente nella vita umana.

Altre proposte, molte in ambito sonoro, sono le variegate idee del Collettivo Bad Beuys Entertainment, con la pittura murale Fluo Brown e l’istallazioen sonora “Final Count Of The Collision Between Us And The Damned” o l’inquietante progetto pubblico “Shotgun Architecture” di Justin Bennett, la defragazione di una pistola in diversi quartieri d’Amsterdam rielaborata sonoricamente.

Accanto il Museo di Arte Moderna di Parigi con una delle mostre più delicate ed emozionanti, una malinconica raccolta di ultime opere, dal significativo titolo “deadline”, proponeva noti artisti: Absalon, Gilles Aillaud, James Lee Byars, Chen Zhen, Willem de Kooning, Felix Gonzalez-Torres, Hans Hartung, Jörg Immendorff, Martin Kippenberger, Robert Mapplethorpe, Joan Mitchell, Hannah Villiger che recentemente ci hanno lasciato.

Oltre a questa mostra è proposta una selezione delle opere astratte di Albert Oehlen e il progetto Primitive dell’artista thailandese Apichatpong Weerasethakul, 8 corti realizzati mixando la tradizione orientale nei suo aspetti culturali e popolari.

Parallelamente la città si presenta con una serie di eventi molto ricercati e belli.

Nei suggestivi spazi del Centre Pompidou, nell’elegante quartiere del Marais, diverse mostre molto diverse ed interessanti per temi e periodi storici. Iniziamo dalla preziosa retrospettiva, nella sezione cinema e video, su Guy Maddin, cineasta e artigiano dell’immagine. Che pare proseguire la stupenda mostra dedicata all’immagine nella fotografia e sui film surrealisti, in cui sono raccolte alcune delle più belle creazioni di Man Ray, Hans Bellmer, Claude Cahun, Raoul Ubac, Jacques-André Boiffard, Maurice Tabard e tanti altri personaggi del primo novecento legati a questa originale correte artistica. Molto pregiata la sezione dedicata ad alcuni lavori inediti di Paul Eluard, André Breton, Antonin Artaud ou Georges Hugnet, e i giochi fotografici di Léo Malet e Victor Brauner. Alla Galleria 1 una mostra sul pittore Pierre Soulages, ora novantenne, fra i più importanti rappresentanti dell’astrattismo internazionale. Salendo al piano superiore è in corso la prima europea, in un istituto nazionale, dell’artista americano Jim Hodges, con meticolosi e pregiati lavori. Accanto è in corso un’esposizione dedicata hai 10 anni del premio della Fondazione Ricard, occasione di riflessione su questo pregiata manifestazione che ha messo in evidenza alcuni degli artisti più interessanti del panorama francese contemporaneo. Particolarmente interessante poi il riallestimento della sezione storica, che sotto il titolo elles@centrepompidou, propone una visione tutta femminile con più di 500 opere di 200 artisti che attraversa tutto il novecento fino ai nostri giorni. La prima volta al mondo che la visione della creatività artistica muta posizione e mette in rilievo questo universo così affascinante e creativo. Come sempre poi il Centre Pompidou arricchisce le sue esposizioni ed eventi con diversi eventi paralleli e approfondimenti con conferenze, incontri e video, rendendo questo luogo una vera “fabbrica” della cultura unica in Europa.

Negli spazi pubblici e privati della ville lumiere tantissime le mostre, fra le più interessanti l’opera leggerissima mostrata da Raphaël Julliard da Lucile Corty e l’impalpabile interveto “Phantom landscapes” di Penny Hes Yassour da Enric Dupont. Da Chez Valentin un allegro George Henry Longly. Interesssante la mostra omaggio a Raymond Carverdalla Gb Agency. Tecnologicamente creativo Alain Bublex dalla Valois, mentre molto elegante il bianco/nero per Gardar Eide Einarsson da Bugada & Cargnel. Assenza diafana di Guillaume Leblon mi colpisce da Jocelyn Wolff. E pare fare parallela formale al dialogo di piani di Oscar Tuazon da Balice Hertling. Da Marian Goodman l’attualissimo John Baldessari, in una fase di super promozione mondiale, con « Hands and/or Feet (Part One) » . Molto più fisico e metallico Fabrice Gygi da Chantal Crousel. Opere sonore di Dominique Blais, Pascal Broccolichi, Dominique Petitgand et Jérôme Poret alla Mains d’ Oeuvres. La Fondation Ricard presenta “L'image cabrée” curata da Judicaël Lavrador, che ha selezionato gli artisti: Karina Bisch, Sophie Bueno-Boutellier, Damien Cadio, Etienne Chambaud, Mark Geffriaud, Jimmy Robert, Clément Rodzielski, Oscar Tuazon, Ida Tursic & Wilfried Mille.

Delicata la mostra di fotografie di August Sander alla Fondazione Henri Cartier Bresson. Il Centro Culturale Svizzero espone una gradevole raccolta di Silvie Defraou. Alla Galleria Yvon Lambert una selezione di artisti storici posti sotto il titolo “Locus Solus”. Da Thaddaeus Ropac un Terence Koh che presenta una serie di lavori nuovi e una suggestiva performance fisica. Mentre alla Maison Rouge ci sono le opere di Jean Jacques Lebel. La Galleria Kamel Mennour propone un forte intervento nei suoi spazi di Huang Yong Ping che si duplica anche presso la Chapelle des Petits Augustins.

Stupenda per pezzi e suggestioni la mostra “Teotihuacan” al Musée du Quai Branly, una raccolta di pezzi rarissimi e di enfasi storica ed emotiva. Bellissimi oggetti e delicati manufatti di tempi lontani che incredibilmente sembrano contemporanei nelle loro forme pure e fuzionali.

Al Musée Rodin prosegue la seconda sezione della mostra Matisse- Rodin, di cui avevo visto la prima parte a Nizza quest’estate, un bel progetto, molto interessante e di approfondimento sui parallelismi dei due grandi artisti francesi.

E dopo questo stupendo giro, prossimamente a Torino per Artissima!